DISINFORMAZIONE Spargere virus per vendere vaccini. L’inchiesta dei NAS

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L’undici novembre 2017 il sito Italiapatriamia.eu pubblica un articolo dal titolo “Spargere virus per vendere vaccini. L’inchiesta dei NAS” ottenendo oltre 10 mila condivisioni. Essendo particolarmente lungo, ma è bene riportare l’accusa principale presente all’inizio:

L’Italia sembra uno snodo fondamentale del traffico di virus. L’indagine è stata aperta dalle autorità americane e portata avanti dai carabinieri del Nas. Al centro c’è un groviglio di interessi dai confini molto confusi tra le aziende che producono medicinali e le istituzioni pubbliche che dovrebbero sperimentarle e certificarle. Con un sospetto, messo nero su bianco dagli investigatori dell’Arma: emerge un business delle epidemie che segue una cinica strategia commerciale. Amplifica il pericolo di diffusione e i rischi per l’uomo, spingendo le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti d’urgenza. Che si trasformano in un affare da centinaia di milioni di euro per le industrie, sia per proteggere la popolazione che per difendere gli allevamenti di bestiame. In un caso, ipotizzano perfino che la diffusione del virus tra il pollame del Nord Italia sia stata direttamente legata alle attività illecite di alcuni manager. In uno degli episodi descritti nell’inchiesta, si scopre che i ceppi delle malattie più contagiose viaggiano da un Paese all’altro senza precauzioni e autorizzazioni. Esistono trafficanti disposti a pagare decine e decine di migliaia di euro pur di impadronirsi degli agenti patogeni: averli prima permette di sviluppare i vaccini battendo la concorrenza.

Viene riportata la storia secondo cui i Carabinieri del NAS e i magistrati indagarono su un gruppo di persone sospettate di associazione a delinquere con la collaborazione delle case farmaceutiche e funzionari del Ministero della Sanità per guadagnare grazie alla vendita dei vaccini contro l’influenza Aviaria. Il gruppo venne accusato di diffondere il  virus in alcuni allevamenti del nordest per causare un’epidemia.

Il sito, il cui dominio risulta essere registrato attraverso l’email di Vincenzo Diovisalvi (che si presenta come “Segretario Nazionale del partito Adesso Italia“), riporta un “copia-incolla-modifica” dell’articolo pubblicato nel 2014 da L’Espresso dal titolo “Il business segreto della vendita dei virus che coinvolge aziende e trafficanti” (notate che usa la stessa immagine in evidenza).

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L’articolo de L’Espresso riportava accuse pesantissime nei confronti di Ilaria Capua che venne in seguito prosciolta, risultando innocente, ma che la portò comunque a trasferirsi negli Stati Uniti facendo perdere all’Italia una delle massime esperte di virologia. Tuttavia, Ilaria non viene citata nel testo di Italiapatriamia.eu.

La copertina de L’Espresso

 

Quale fu l’esito delle indagini del NAS e dei magistrati? Bisognò attendere il 2016 per scoprire che Ilaria Capua e gli altri imputati venissero prosciolti perché il fatto non sussiste:

Nessun processo per Ilaria Capua. La virologa padovana – eletta alla Camera con Scelta civica – è stata prosciolta dalle imputazioni di associazione a delinquere, epidemia e tentata epidemia. Il gip di Verona ha decretato il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste“. Stessa decisione per altre dodici imputati accusati a vario titolo di traffico illecito di virus dell’influenza aviaria.

[…]

Ilaria Capua ha nel frattempo deciso di lasciare la Camera e di accettare l’offerta proveniente dagli Stati Uniti: “Non mi preoccupano i processi – aveva detto -.mi spiace invece che ci si ricordi della scienza e delle persone di scienza solo dopo che sono state bistrattate”

Ovviamente un articolo del genere non poteva mancare tra le condivisioni della pagina Facebook “Vaccini basta” facendo passare per “verità” numerose falsità elaborate ad arte agli utenti che la seguono.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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