Poco fa mi è arrivata una richiesta di verifica per un’immagine pubblicata da un certo Antonio nel suo profilo Facebook:
Cioè, ma veramente in Italia c’è gente che da retta alle parole di questo idiota di Saviano?
Nell’immagine c’è un dialogo via Twitter da Tommaso Longobardi e Roberto Saviano che riporto di seguito:
Tommaso Longobardi: “Se Salvini è il mandante dei fatti di Macerata, voi paladini dell’accoglienza siete i mandanti dell’assasinio della 18enne fatta a pezzi dal nigeriano.”
Roberto Saviano: “Ti perdi un piccolo dettaglio: il nigeriano non poteva sapere che fare a pezzi una persona sia un reato in Italia, il leghista invece sapeva benissimo che sparare è un reato”
Utilizzando il motore di ricerca di Twitter si riscontra solo il tweet di Tommaso, contrariamente a quello di presunta risposta di Saviano:
Visitando la pagina Facebook di Tommaso non troviamo alcun riferimento al tweet, estremamente ghiotto se fosse esistito. Cosa c’è che non va nel presunto tweet di Saviano?
La prima cosa che da nell’occhio è il numero di presunti commenti successivi al tweet di Saviano, così come l’elevato numero di retweet e commenti (strano che i “mi piace” siano 23 rispetto al restante). Una reazione del genere, tale da racimolare numeri così elevati su Twitter, non passerebbe innosservata soprattutto dagli odiatori dello scrittore (immaginate Salvini cosa avrebbe fatto scoprendo un tweet del genere).
La seconda cosa è l’allineamento delle freccine a destra dei tweet, fornite dalla piattaforma per avviare alcune opzioni (copiare il link, bloccare un utente o segnalare il tweet), il che mi fa pensare con facilità che vi sia stata una manipolazione di un altro tweet, del resto la visualizzazione di entrambi è alquanto anomala. Ecco come avreste dovuto vedere il presunto scambio di battute:
A parte questo, bastava la prima considerazione. Ci sono molti utenti su Twitter che operano con particolare dedizione a fare screenshot e criticare i vari personaggi famosi, fosse vero avremmo avuto le bacheche intasate e titoloni in qualche testata giornalistica o sito (ad esempio “Il Populista“, tanto per dirne uno a caso).
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