Il 30 marzo 2018 una donna ha pensato di annunciare un “Varicella party” in una casa a Milano. A parlarne è stato anche TGCom24, ma senza riportarne il nome e cognome:
Tutti invitati a un varicella party. Il 30 aprile una mamma no-vax ha pubblicato su Facebook l’annuncio di una festa a tema virus. L’idea è di far contrarre la malattia ai figli “in modo naturale”, per formarsi gli anticorpi e non dover più ricorrere al vaccino. Ma non è la prima volta che viene organizzata un’iniziativa del genere. Lo scorso anno esisteva addirittura la pagina “Gruppo segnalazioni malattie esantematiche”, poi rimossa. I rischi per la salute possono essere anche molto gravi.
Ecco il testo del post:
Domani Varicella Party per chi lo desidera ?
Vi aspettiamo alla casa di Milano!
Mi avevano segnalato il post originale (condiviso e commentato anche da Roberto Burioni), è di una mamma nota al pubblico per diverse iniziative come quella dello SCEC (il suo intervento al TGR pubblicato sul suo canale Youtube) e il blog “Naturalmente Genitori“, ma ciò che salta all’occhio è che si presenta come fondatrice e direttrice dell’Asilo nel Bosco Genova.
La storia dei “Varicella party” è assai vecchia, fa parte della ben poco saggia “saggezza popolare” di quando non c’erano ancora i vaccini e i genitori preferivano far ammalare i bambini per poi “proteggerli” per quando saranno grandi, perché già allora si conoscevano le problematiche della malattia negli adulti. Dunque questa “saggezza” portava a far star male apposta i propri pargoli, dandoli in pasto ad una malattia che può comportare complicanze pericolose (“superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite” – Epicentro) soprattutto nelle persone immunodepresse e nelle donne in gravidanza trasferendo la malattia al feto rischiandone la morte.
Ecco la modalità di trasmissione:
La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell’eruzione. La trasmissione da persona a persona avviene per via aerea mediante le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando una persona affetta tossisce o starnutisce, o tramite contatto diretto con lesione da varicella o zoster. La contagiosità inizia da 1 o 2 giorni prima della comparsa dell’eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.
Durante la gravidanza, il virus può essere trasmesso all’embrione o al feto attraverso la placenta.
Non per niente si consiglia di isolare i malati per evitare la diffusione del contagio:
In generale, si consiglia di isolare i pazienti per evitare la diffusione del contagio. È raccomandato che i bambini colpiti dalla malattia restino a casa da scuola per almeno cinque giorni dalla comparsa delle prime vescicole.
Partecipare ad un “Varicella party” può costare caro a voi, ai vostri cari e a qualunque altra persona con cui poi avrete contatti, soprattutto se non immunizzati.
Ora passiamo, invece, alle questioni di livello legale. L’articolo 438 del codice penale prevede pene come l’ergastolo e prevedeva anche la pena di morte finché non è stata abolita in Italia:
Dispositivo dell’art. 438 Codice penale – Epidemia
Chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo.
Veniamo ai casi:
Affinché la fattispecie preveduta e punita dall’art. 438 c.p. possa ritenersi integrata, occorre che la condotta del reato di epidemia, consistente nella diffusione di germi patogeni, cagioni un evento definito come la manifestazione collettiva di una malattia infettiva umana che si diffonde rapidamente in uno stesso contesto di tempo in un dato territorio, colpendo un rilevante numero di persone. L’evento che ne deriva è quindi, al contempo, un evento di danno e di pericolo, costituendo il fatto come fatto di ulteriori possibili danni, cioè il concreto pericolo che il bene giuridico protetto dalla norma, rappresentato dall’incolumità e dalla salute pubblica, possa essere distrutto o diminuito.
Tribunale Trento 16 luglio 2004
Il delitto di epidemia ha natura di reato di evento a forma vincolata, in cui la condotta deve consistere in un particolare comportamento rappresentato dalla diffusione di germi patogeni; la materialità del delitto è altresì costituita da un evento di danno rappresentato dalla concreta manifestazione, in un certo numero di persone, di una malattia eziologicamente collegabile a quei germi patogeni e da un evento di pericolo rappresentato dalla possibilità di ulteriore propagazione della stessa malattia a causa della capacità di quei germi patogeni di trasmettersi ad altri individui anche senza un intervento dell’autore dell’originaria diffusione.
Ufficio Indagini preliminari Trento 12 luglio 2002
Insomma, oltre alla vita altrui si può rischiare in altre pene.
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