Qualche aggiornamento in merito ai presunti attacchi chimici a Douma del 7 aprile 2018.
Il 26 aprile 2018 la delegazione russa, in accordo con quella siriana, hanno tenuto presso L’Aia una conferenza stampa con i loro testimoni a sostegno della tesi della presunta “messinscena da parte dei White Helmets“. Un incontro che potrebbe essere considerato “palesemente di parte” visto come viene riportato nella presentazione:
Presentation by the representative of the Ministry of Defence of the Russian Federation with direct participants of the fake video produced by ‘White Helmets’ on 7th April 2018, in the Hospital of Douma.
Ecco alcune immagini dell’incontro, dove era presente anche il bambino (Hassan Diab) che aveva raccontato insieme al padre la versione favorevole al governo siriano:
Il rappresentante britannico Peter Wilson aveva espresso le sue perplessità sull’incontro definendolo “stunt” (per intenderci, una “comparsata“) e che l’OPCW non è un teatro:
Russia and Syria’s briefing at the OPCW premises today is a stunt. The Director General has opposed Russia’s decision to host this briefing today. The UK will not attend, in company with our allies.
The OPCW is not a theatre. Russia’s decision to misuse it is yet another Russian attempt to undermine the OPCW’s work, and in particular the work of its Fact Finding Mission investigating chemical weapons use in Syria; The Director General of the OPCW has called on Russia and Syria to work with the Fact Finding Mission, and to wait for its report. Russia and Syria have ignored his concerns.
Non solo, sempre Peter Wilson riporta una critica in merito ai testimoni della delegazione russo-siriana, sostenendo la probabilità di intimidazioni:
Widespread reports of intimidation of witnesses to the Douma attack is a cause for real concern. The Director General has asked states to supply information about the Douma attack to his Fact Finding Mission. Russia and Syria should do so, instead of waging a propaganda campaign of misinformation. We will not compromise with states that seek to degrade the structures and treaties that keep us safe.
Any witnesses with information related to chemical weapons attacks in Syria should be heard by the impartial OPCW Fact Finding Mission (FFM). We support the FFM and urge others to cease attempts to undermine its vital work.
In un articolo su Theintercept.com si parlava di minacce da parte del governo siriano nei confronti dei medici se rilasciavano interviste:
Five days after it took military control of Douma, Russia’s ministry of defense screened video for reporters in which two medics from the town’s hospital claimed that victims of the bombardment treated in their clinic on the night of the attack showed no signs of chemical exposure. Instead, the medics said, the survivors were treated for breathing problems and doused with water by opposition activists who wanted to create the impression that there had been a chemical attack. Colleagues of the medics who had escaped to an opposition-controlled area of Syria told The Guardian that the medical workers who remained in Douma had been threatened with punishment by Syrian government forces if they did not give interviews saying that the footage was fake and there had been no chemical attack.
Dall’articolo di Robert Mackey si evidenziano alcuni dubbi sulla video confessione del ragazzo e del padre in seguito agli scambi di tweet con il giornalista Evgeny Poddubnyy che si era occupato del servizio, registrato in un edificio militare a Damasco (“Syrian Arab Army’s Officers Club“), in contraddizione a quanto sosteneva in precedenza. Porre la domanda sul “perché” risulta lecito.
Tornando alla conferenza, la stessa OPCW (“Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons“) criticava l’iniziativa russa in un comunicato del 25 aprile chiedendo di far intervistare prima le persone coinvolte dall’organizzazione e consigliando di svolgere tale incontro dopo i risultati delle ricerche sul territorio da parte del FFM (“Fact-Finding Mission“):
Meanwhile, the OPCW Technical Secretariat was informed by the Russian delegation to the OPCW that it will organise a briefing for States Parties in The Hague on 26 April. The delegation would bring some Syrians to speak about the reported Douma incident. In line with Director-General’s earlier requests to States Parties to share information on the Douma incident, the Secretariat advised the Russian delegation that these persons should be first interviewed by the FFM. It was also recommended that such a briefing take place once the FFM has completed its work. Nevertheless, the Russian delegation stated that it would go ahead with the briefing and that its intention was not to interfere with the FFM’s work.
The FFM will continue to carry out its independent and impartial mission based on interviews with relevant people, its findings from the site visits, analysis of the sample results, as well as any other information and materials collected.
Nello stesso comunicato l’organizzazione informa che stanno ancora procedendo con le ricerche in seguito a campioni raccolti a Douma, già difficili visto gli impedimenti iniziali:
Today, the FFM team carried out a visit to a second location in Douma. It also collected samples at this site. These samples will be brought back, together with other samples, to the OPCW laboratory in Rijswik. They will be split and dispatched for analysis by the OPCW designated labs.
Impedimenti ripetuti che hanno sollevato molte perplessità, come riporta The Guardian:
OPCW weapons inspectors have visited two sites to take away samples for inspection at designated forensic laboratories. Their admittance to the town, which is under the joint control of Russia and the Syrian regime, was repeatedly delayed, raising fears of evidence tampering. It may be a month before their findings are published.
Come avevo scritto via Twitter e in un mio precedente articolo, tutti vogliono avere ragione a tutti i costi. Il 26 aprile la Russia e la Siria hanno attuato una conferenza presso un luogo importante e che porta con se un peso mediatico non indifferente mostrando le proprie prove, ma anche da parte degli Stati Uniti, Francia e Regno Unito non c’è stata alcuna attesa di verifica da parte dell’ente terzo OPCW:
L’attacco da parte di Stati Uniti, Francia e Regno Unito è avvenuto senza alcuna verifica da parte dell’OPAC. Senza un dato certo come si può sostenere di aver superato la “linea rossa”? Chi sostiene con estrema sicurezza che non sia successo niente a Douma compie il loro stesso errore, perché entrambi si stanno fidando di informazioni fornite dai cosiddetti “media di parte”.
Insomma, tutti vogliono dire la loro e avere ragione, tutti usano l’OPCW ma nessuno attende i risultati delle sue ricerche sul campo. Riporto quanto dissi nel mio precedente articolo:
Potrebbe essere tutto vero come falso, da una parte o dall’altra, ma io preferisco attendere i risultati dell’OPAC qualunque essi siano. Il loro verdetto farà senz’altro gioire un gruppo, che riderà in faccia all’altro urlando “Bugiardi! Avevamo ragione!“, ma in tutto questo non c’è alcun reale vincitore: ci saranno solo poveri e tristi tifosi sfegatati, interessati a vincere una battaglia che non gli appartiene e disinteressati delle vite rovinate da una guerra infinita. Non vi chiedo scusa, non voglio essere come voi.
Poi bisogna accettare i risultati del lavoro da parte dell’OPCW, ricordiamo che la Russia aveva criticato il suo operato in merito al caso Sergei Skripal (dove avevano confermato i risultati del Regno Unito):
Moscow on Saturday accused the chemical weapons watchdog of manipulating the results of its investigation into the poisoning of a former Russian spy, saying his samples had traces of a nerve agent used by the west.
Nel frattempo si bombarda e si fa propaganda, mentre i siriani continuano a morire o a scappare (per chi riesce) da un Paese martoriato da una guerra a dir poco infinita.
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