Vai a capire perché a volte circolano nuovamente certe storie. Mi segnalano un articolo del 2011 del sito Tecnologia-ambiente.it dal titolo “Artista killer, uccide animali per amor dell’arte (fai girare la petizione)“:
Si chiama Katinka Simonse, ha 31 anni e vive ad Amsterdam. Ha ucciso animali innocenti e l’ha fatta franca. Li ha uccisi nel nome dell’Arte.
Katinka possiede molti animali e li tiene in condizioni orribili. Tra i suoi animali ci sono 60 criceti chiusi in piccole sfere, maiali controllati a distanza e pulcini incastrati in tagliacarte. Nel suo giardino si diverte a colorare le lumache, numerandole una per una, in tal modo potrà controllare quante lumache vivono nella sua proprietà.
Mi fermo qua con il riportare l’articolo, preferisco passare subito ai fatti. Lei si chiama veramente Katinka Simonse, in arte Tinkebell, e viene spesso accusata di aver ucciso animali innocenti nel nome dell’Arte, ma in realtà utilizzava animali investiti o morti per cause naturali.
Insomma, l’ennesima provocatrice:
Tinkebell provoca esemplificando i punti ciechi della società moderna. Si confronta con un pubblico che gode nell’essere indignato per tutto ciò che non lo riguarda, ma allo stesso tempo è molto dispiaciuto per le proprie azioni. Si chiede come mai milioni di pulcini maschi vengono brutalmente uccisi ogni giorno, ma lei viene arrestata per aver minacciato di fare lo stesso in pubblico. Perché le persone che apertamente discutono dell’abbassamento dell’età del consenso sessuale vengono trattate come vili pedofili eppure i siti internet “barely 18” (appena diciottenni) sono così popolari? Trasformando il suo gatto in una borsetta, cerca di dimostrare alla gente la loro ipocrisia verso l’uso di animali per il consumo e la produzione di pelle. Se non altro, i suoi lavori costituiscono un incentivo estremo per discutere della nostra morale e del modo in cui la società si sta sviluppando.
Qualcuno potrebbe definirla come una “strana animalista”.
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