Il 23 maggio 2018 Giuseppe Conte aveva tenuto il suo primo discorso da Presidente del Consiglio incaricato presso il Quirinale in diretta TV e streaming anche dal canale Youtube del Colle:
In un video intitolato “Il giallo del discorso di Conte” pubblicato sul canale Byoblu è stata sollevata la questione che avrebbero diffuso dei virgolettati mai pronunciati durante il discorso stesso. Ecco le parole di Messora:
Buonasera. Il discorso di Giuseppe Conte sta facendo il giro dei media e della Rete, ma c’è un giallo. Molti organi di stampa hanno infatti riportato parole diverse rispetto a quelle pronunciate nella conferenza stampa di ieri al Quirinale. Tutto comincia con l’Ansa, che esce con un virgolettato dal discorso: “L’Italia resterà sempre nella Ue”, ma queste parole Conte non le ha mai pronunciate. In scia, tutti i giornali e i commentatori titolano che Conte ha fatto un discorso europeista, citandone altre frasi anch’esse mai pronunciate. Repubblica spiega, in tono un po’ compiaciuto, che Mattarella con una matita rossa e blu ha fatto le sue correzioni al discorso approntato da Conte e ha inserito ad esempio le frasi “la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati” o anche “la necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81 sui vincoli di bilancio”. Addirittura virgolettandolo. Ma anche queste sono frasi mai pronunciate.
Le dichiarazioni virgolettate mai pronunciate sono un problema per tutti (ricordatevi il caso di Salvini e il falso virgolettato sulla “pulizia etnica“, ma anche il riportare male articoli di altri come il caso di Roma tra Virginia Raggi e il New York Times). Pensate, anche un titolista de Il Giornale aveva riportato una frase che non avevo mai detto.
La contestazione all’articolo di Ansa
Partiamo con il primo caso contestato nel video, quello pubblicato da Ansa il 24 maggio 2018 e presente appena sotto il titolo:
“L’Italia resterà sempre nell’Ue“
Nel discorso la frase non è stata pronunciata, al contrario della seguente:
Con il Presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole delle necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia.
La contestazione all’articolo di Repubblica
Passiamo al secondo caso contestato nel video. Il giorno prima, il 23 maggio, Repubblica riporta un articolo dal titolo “Governo, il discorso di Conte riscritto dopo l’incontro con Mattarella” nel quale si sostiene che il Presidente della Repubblica avrebbe messo mano nel discorso del Presidente del Consiglio incaricato che avrebbe portato con se una volta salito al Colle:
Il professore alla fine ha superato l’esame di Sergio Mattarella. Ma il capo dello Stato, prima, gli ha corretto il compito. Qualche errore “segnato” in rosso, qualcun altro più “grave” sottolineato in blu.
Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico di formare il governo però il discorso con il quale si era presentato al Quirinale è stato rivisto e riscritto in alcuni passaggi quasi “sotto dettatura” insieme al presidente della Repubblica.
[…]
Così il testo con il quale era salito alle cinque e mezzo del pomeriggio è diventato qualcos’altro quando, alle sette e mezzo, il giurista si è presentato nella Loggia d’Onore per accettare il mandato con riserva. Ecco spiegato il più lungo colloquio al Quirinale nella storia degli incaricati premier, quasi due ore.
Nel video di Byoblu vengono criticati dei virgolettati, anche questi (come quello riportato da Ansa nel primo caso) mai pronunciati nel discorso:
Come sul capitolo economia, con “la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati”.
I primi segnali dell’avvento giallo-verde, con lo spread che torna a salire, infatti a Mattarella sono apparsi preoccupanti. Ecco perciò “la necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81 sui vincoli di bilancio”.
In un articolo de Il Fatto Quotidiano vengono riportati gli stessi virgolettati, ma senza attribuirli al discorso fatto da Conte di fronte ai giornalisti facendo capire che sarebbero piuttosto delle rassicurazioni fatte a Mattarella durante il loro incontro:
Il discorso riscritto durante il colloquio al Colle – Il premier incaricato, come raccontato dall’Ansa, mercoledì è “entrato al Quirinale con un foglietto” e ne è uscito “con due”. Durante l’ora e cinquanta trascorsa nello studio “alla vetrata”, alla parte concordata con Luigi Di Maio e Matteo Salvini si è aggiunta quella sulla collocazione europea dell’Italia, con il riferimento al fatto che “il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria“. Fonti del Colle hanno poi confermato, riporta l’agenzia, che il premier incaricato ha dato “ampie garanzie” su quelli che rimangono paletti assoluti del presidente: terrà conto delle “difficoltà dell’economia con la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati”. Ma anche della “necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81″ sul pareggio di bilancio, introdotto nel 2012, in base al quale “lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico”, e ogni legge – inclusa la legge di bilancio – che importi nuovi o maggiori oneri “provvede ai mezzi per farvi fronte”.
Secondo Il Fatto le parti aggiunte (in viola) riguarderebbero i momenti in cui Conte cita i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo e il completamento dell’unione bancaria, frasi effettivamente dette durante il discorso ai giornalisti:
Con il Presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole delle necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia. Il Governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria.
Il restante (in rosso), con il virgolettato contestato a Repubblica da Messora, riguarderebbe invece il colloquio tra i due e non direttamente le parole pronunciate nel discorso.
Torniamo all’articolo di Repubblica leggendolo per intero, riportando la prima parte e quella dove vengono riportati i virgolettati:
Il professore alla fine ha superato l’esame di Sergio Mattarella. Ma il capo dello Stato, prima, gli ha corretto il compito. Qualche errore “segnato” in rosso, qualcun altro più “grave” sottolineato in blu. Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico di formare il governo però il discorso con il quale si era presentato al Quirinale è stato rivisto e riscritto in alcuni passaggi quasi “sotto dettatura” insieme al presidente della Repubblica. Uno sopra tutti gli altri: “le difficoltà dell’economia” e “il pareggio di bilancio sancito in Costituzione”, secondo i vincoli europei. Per non far saltare il banco dei conti pubblici con ricette senza coperture finanziarie. Ovvero Mattarella mette le mani avanti rispetto a ministri dell’Economia lanciati sulla strada del deficit, alla Paolo Savona, che la Lega soprattutto vuole a tutti i costi nel governo e che rischia di scatenare un nuovo braccio di ferro. Il premier incaricato, nel suo discorso, ha fatto propria l’indicazione e nel colloquio sui conti rassicura e promette attenzione massima.
[…]
Così il testo con il quale era salito alle cinque e mezzo del pomeriggio è diventato qualcos’altro quando, alle sette e mezzo, il giurista si è presentato nella Loggia d’Onore per accettare il mandato con riserva. Ecco spiegato il più lungo colloquio al Quirinale nella storia degli incaricati premier, quasi due ore.
“Incontro molto cordiale”, fa sapere il Colle, servito anche “per conoscersi e parlare della situazione” del paese. Ma dedicato in buona parte a rimettere a posto alcune questioni e circoscrivere un perimetro all’interno del quale dovrà muoversi il premier designato. Come la faccenda dei poteri del premier, che ha rischiato di far naufragare la triangolazione Quirinale-M5S-Lega, ovvero “il ruolo che la Costituzione assegna al presidente del Consiglio” come ha ricordato con fermezza il capo dello Stato a Conte. Che infatti ne ha espressamente parlato poi davanti ai giornalisti. Come sul capitolo economia, con “la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati”.
I primi segnali dell’avvento giallo-verde, con lo spread che torna a salire, infatti a Mattarella sono apparsi preoccupanti. Ecco perciò “la necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81 sui vincoli di bilancio”. Pareggio fra entrate e uscite, e la copertura delle nuove leggi: i nuovi provvedimenti previsti dal governo nascente dovranno garantire entrambi. Il premier assicura che così sarà. Il testo con il quale si è presentato viene sistemato anche su questi passaggi nello Studio alla Vetrata. Negli avverbi e nella scelta dei verbi. Come salta fuori anche un piccolo lapsus di Conte, che parla di impegnare a fondo il suo governo “per tutelare” gli interessi nazionali, e poi subito si corregge con un “per riflettere”. Ma il principio che l’Italia non sarà fuori dagli accordi Ue e da quelli globali viene sancito e ribadito.
Riassumendo:
- in nessuna parte dell’articolo si sostiene che il discorso di Conte contenesse certi virgolettati, ma che questi (come riportato dal Fatto e prima ancora da Ansa) riguarderebbero l’incontro con Mattarella;
- in seguito all’incontro con il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio incaricato avrebbe aggiunto delle frasi al suo discorso iniziale tenendo conto degli argomenti trattati confermando “la collocazione europea“.
La teoria del discorso diffuso dal Colle ai giornalisti
Poteva concludersi tutto nella storia dei virgolettati, poi però si è passati a teorizzare altre storie come quella riportata nel video sul canale Byoblu:
Cosa è successo è chiaro. Ai giornalisti è stato consegnato un testo diverso rispetto a quello poi effettivamente pronunciato e questo ci riporta al concetto di Frame.
Messora dichiara con sicurezza che sia stato consegnato un testo ai giornalisti che poi non sarebbe stato letto da Conte, aggiungendo dunque la teoria del “Frame” poi sottolineato da Marcello Foa nello stesso video:
Se le indiscrezioni saranno confermate ci troviamo di fronte ad un chiaro tentativo da parte del Quirinale di imporre un Frame che contrario a quanto previsto dal contratto firmato da Lega e i 5 Stelle, e questo tentativo avviene usando, secondo me in maniera del tutto arbitraria, un istituzione quale il Quirinale che è … travisando quella che è una consuetudine ormai consolidata, ovvero quando ci sono delle dichiarazioni fa testo sempre e solo quanto viene pronunciato pubblicamente e non quanto viene diffuso in bozza qualche minuto prima dell’evento stesso. Che cosa sia accaduto davvero dietro le quinte potrà chiarirlo solo lo stesso Conte, però è evidente che siamo di fronte ad un esempio di Frame imposto per contentare i mercati, per accontentare gli europeisti, per obbligare in una certa maniera il Governo a rimangiarsi quanto c’è scritto sul contratto e questo chiaramente esula dalle consuetudini di una buona e corretta comunicazione istituzionale.
Messora, in seguito al video di Foa, conclude così:
Ma la domanda allora è: se quel testo non lo ha scritto Conte, ma allora chi lo ha scritto? Fonti altissime di Byoblu riferiscono che le prime tre righe sarebbero addirittura state scritte di pugno dal Quirinale, che avrebbe poi anche imposto tutta la prima parte del comunicato. E se il Quirinale avesse imposto le parti europeiste, quelle che tendono a rassicurare i mercati, sarebbe un fatto gravissimo, ma conterrebbe in se anche una nota positiva: la figura di un Presidente del Consiglio incaricato che esce direttamente dal colloquio con il Presidente della Repubblica, si presenta alla stampa e si rifiuta di leggere quelle parti di testo che evidentemente non condivide. Una nota di speranza per un Governo forse più vicino al Popolo e meno a quelle istituzioni che ricevono con tutti gli onori la Trilaterale.
Nel video c’è un insieme di “se” e di “certezze” personali sul caso, mettendo in questo modo le mani avanti sulle ultime perché anche loro non riportano alcuna prova. Messora fa solo un riferimento a “fonti altissime” (quali, non si sa) che avrebbero imposto qualcosa a Conte, ma in un “Governo del cambiamento” e con uno staff di cui pare si stava circondando (si parlava di Dettori e Casalino) risulterebbe strano che fin dal 23 ad oggi, il giorno dopo la rinuncia del Presidente del Consiglio incaricato, non l’abbiano fatto notare.
Il Quirinale, tramite il proprio account e canale Youtube “Presidenza della Repubblica Italiana Quirinale“, commenta il video di Messora con il seguente testo:
Il video pubblicato contiene affermazioni false, diffamatorie, gravemente lesive dell’immagine della Presidenza della Repubblica. Il video del discorso del Presidente incaricato è stato trasmesso in diretta streaming dall’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica ( link per rivedere la registrazione integrale : https://www.youtube.com/watch?v=Sih1EzzAsUY ) e reso immediatamente disponibile al pubblico ed agli operatori dell’informazione sul sito www.quirinale.it . Il Quirinale non ha distribuito alcun testo del Prof. Conte ai giornalisti. Per quanto riguarda infine l’articolo di Umberto Rosso su Repubblica.it esso rientra naturalmente nella responsabilità del giornalista: ma con una lettura meno superficiale e priva di pregiudizi si può comprendere chiaramente che i virgolettati – tendenziosamente attribuiti nel video a una manipolazione del discorso del Prof. Conte – sono in realtà una libera ricostruzione giornalistica di frasi che il Presidente Mattarella avrebbe rivolto al Professor Conte durante il colloquio nello studio alla Vetrata. La Presidenza della Repubblica, di fronte a questo tentativo di minare la credibilità dell’istituzione si attiverà in tutte le sedi per tutelare la sua immagine e il suo prestigio.
Qualcuno potrebbe sostenere che si voglia attaccare Byoblu perché ha criticato i virgolettati riportati da Ansa e Repubblica, ma il problema non è quello. Infatti, il Quirinale differenzia l’operato del giornalista di Repubblica e il video su Byoblu per un motivo: mentre il primo sostiene che ci sia stata una “mano correttiva” posta da Mattarella nel discorso di Conte in seguito a quanto si sarebbero detti durante il loro incontro, il secondo afferma con certezza che i giornalisti abbiano ricevuto dal Colle un testo del discorso di Conte (“Cosa è successo è chiaro. Ai giornalisti è stato consegnato un testo“) per compiere atti ben precisi specificati nell’intervento video di Foa (es. “per obbligare in una certa maniera il Governo a rimangiarsi quanto c’è scritto sul contratto“).
Al momento nessun giornalista ha riportato traccia del presunto testo del discorso distribuito dal Quirinale. Possiamo osservare quanto riportato da Il Fatto Quotidiano che, in un articolo dal titolo “La querela vien di notte: il presidente e l’intervento anti-Messora su Youtube” condiviso da Messora, racconta la vicenda e non riporta alcun sostegno alla tesi:
Messora ipotizza sia circolata una versione del discorso diversa da quella poi letta dal premier incaricato.
[…]
Fatto sta che la presidenza della Repubblica non ha gradito e annuncia che si “attiverà in tutte le sedi per tutelare la sua immagine e il suo prestigio”. Non solo perché non è stato “distribuito alcun testo del Prof. Conte ai giornalisti”, ma anche perché l’articolo di Repubblica.it riporta in realtà solo “una libera ricostruzione giornalistica” dei consigli dati da Mattarella a Conte.
C’è da dire che nel commento del Quirinale non vengono citati gli accusati diretti, ma potremmo pensare che l’eventuale denuncia (se partirà) potrebbe essere rivolta a Claudio Messora e/o a Marcello Foa.
Il Quirinale perde tempo con un blogger perché ha toccato un tasto dolente?
Un ultimo punto riguarda il perché il Quirinale si muove contro un blogger. Bisogna ricordare che il sito e il canale Byoblu non sono nati ieri, il suo gestore è noto da anni per il suo lavoro nel mondo della politica parlamentare (Movimento 5 Stelle) e per le sue discutibili dichiarazioni non solo per il caso del tweet sulla Boldrini o quel titolo sulla “cosetta a tre” con la Gelmini, la Carfagna e la Prestigiacomo, basti pensare che lo stesso M5S aveva annunciato querela contro di lui (avvisando via Facebook):
MESSORA SARA’ QUERELATO
Claudio Messora, a cui lo ricordiamo è stato chiesto prima di trasferirsi dal gruppo comunicazione del M5s al Senato al gruppo comunicazione del Parlamento Europeo, per essere poi licenziato dagli europarlamentari, continua con le sue illazioni sul MoVimento 5 Stelle attraverso il suo blog, e per questo sarà querelato.
Non possiamo accettare che i lettori dei post pubblicati da Messora, e i nostri attivisti, vengano allarmati per cose che non sono vere, e disinformati dalle fantasiose ricostruzioni che vi sono riportate con l’intento di ledere la nostra credibilità di portavoce e di infangare tutto il MoVimento 5 Stelle.
L’ultimo retroscena fantasioso riguarda un incontro con Varoufakis e uno con Monti. Smentiamo ogni ricostruzione davvero fuori da ogni verità, e anzi ribadiamo la nostra idea di fare un referendum sull’euro con il quale gli italiani possano esprimersi. Di intese con Monti, poi, non ne parliamo neanche: è pura fantascienza.
Nel caso il Colle procedesse, mi piacerebbe pensare che il blogger possa usufruire del sostegno de “Lo scudo della Rete” ideato da Gianroberto Casaleggio diversi anni fa, ma alcune cose sono cambiate e dovrebbe essere iscritto al Movimento (o eletto) per ottenere tale servizio. Certo, visti i precedenti potrebbe essere ancor più difficile, ma molte cose cambiano e lo abbiamo visto negli anni (ormai non mi stupisco più di tanto).
Che dire? Era meglio se si limitava a raccontare del virgolettato delle testate. Spero vivamente che non rimuovano il video (che ho scaricato per sicurezza) o sequestrino canale (o addirittura il blog) perché sarebbe meglio mantenerli a futura memoria (anche se molte cose che circolano online, nonostante siano state rimosse, possono essere archiviate e rese disponibili comunque anche in altro modo).
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.