“Fai il debunker, non parlare di politica“. La tifoseria da stadio porta a queste affermazioni, perché risulta fastidioso quando si riportano critiche o si smentiscono le azioni della propria squadra del cuore. Un politico, dall’attivista di partito al Presidente della Repubblica, non è un essere sovrannaturale intoccabile perché altrimenti arriva la santa inquisizione. Sono persone che, come tante altre, si assumono le loro responsabilità per le loro azioni e dichiarazioni.
Se un Carlo Sibilia la spara sull’allunaggio bisogna lasciar perdere solo perché è deputato del Movimento 5 Stelle e oggi sottosegretario al Ministero dell’Interno?
Se una Beatrice Lorenzin la spara sui casi di morte per morbillo in Inghilterra si deve lasciar perdere perché è un Ministro?
Se Giorgia Meloni fa storie per una foto del Lidl riportando accuse infondate bisogna spiegarlo o stare zitti perché è leader di Fratelli d’Italia?
Se Matteo Renzi spara numeri sulle presenze di Luigi Di Maio bisogna stare in silenzio perché è Presidente del Consiglio?
L’elenco è ampio, lungo e a volte stancante, ma è fondamentale contrastare le panzane di chiunque.
Ecco, se Matteo Salvini la spara grossa sui vaccini ritenendo che “dieci vaccini obbligatori siano fortemente inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi” non mi importa che sia VicePremier e Ministro dell’Interno, ha sostenuto un suo parere personale pericoloso e dannoso perché privo di fondamenti scientifici degno di un antivaccinista.