Penso che in qualche modo, anche grazie ai “meme“, abbiate presente la scena del film “Il sesto senso” dove il bambino dice “Vedo la gente morta“. In questo momento io “vedo la gente uscita“. Per spiegarvi cosa voglio dire inizierò dall’esempio della settimana, ossia la bufala della foto del “Porto libico” che “non vi faranno mai vedere” con tanti, ma proprio tanti migranti pronti a salpare per l’Italia:
Che cosa porta le persone a crederci e a condividere questa baggianata? La solita emotività, il fatto di avere conferma per qualcosa che credono o a cui non credevano del tutto, perché lo ha condiviso l’amico “intelligente” e via dicendo.
Tornando poco indietro nel tempo, possiamo citare anche le bufale e le orribili teorie di complotto sui bambini morti al largo delle coste libiche, alle bufale e disinformazione sulla nave Ong Aquarius e su diversi fronti legati al tema immigrazione (facendo tornare a galla anche quella su Giobbe Covatta). Gli esempi sono tanti, anche troppi.
Mi chiedevano se le bufale sarebbero “scomparse” o “ridotte” dopo le elezioni, domanda a cui rispondevo con un secco “No“. Devo ammettere che mi spaventava l’idea di un aumento per rafforzare e mantenere determinate posizioni o in seguito all’esaltazione del risultato ottenuto, ma così è stato e devo prenderne atto. Circolano con facilità, il motivo è sotto il nostro naso e in molti fanno fatica ad ammetterlo. Non solo, bisogna considerare che nel corso del tempo c’è stata una vera e propria “normalizzazione della violenza“, ritrovandoci a dover assistere ad azioni aggressive anche a livello psicologico come quella avvenuta a Sacile a metà giugno:
Una testa di maiale è stata posta all’ingresso dello stabile di via San Giovanni del Tempio 77, a Sacile. La struttura accoglie alcuni richiedenti asilo e sono stati proprio i ragazzi, gestiti dalla Cooperativa sociale Karpos Onlus di Porcia, ad allertare i Carabinieri.
Con un po di sarcasmo, mi chiedo dove siano gli animalisti in queste occasioni.
Ripeto: “vedo la gente uscita“. Non mi riferisco al fatto che sia “uscita di testa” e che siamo circondati dai “pazzi“, ma semplicemente che è “uscita allo scoperto“. Chi si stupisce di trovare amici o parenti che improvvisamente condividono non solo bufale e disinformazione, ma veri e propri contenuti anti immigrazione al limite del razzismo, è perché covavano paure e malcontenti che facevano fatica ad esprimere sentendosi in “minoranza” (tempo fa parlavo della “percezione della massa“). Inutile ricordare che in questo momento al Governo c’è una parte politica chiaramente posizionata su questo tema, dove un Ministro dell’Interno, quando era “solo” Matteo Salvini, dichiarava quanto segue:
C’è bisogno di una pulizia di massa, anche in Italia, via per via, quartiere per quartiere, piazza per piazza, con le maniere forti se serve perché sono interi pezzi di città, interi pezzi d’Italia che sono fuori controllo.
Queste persone covavano paure e malcontenti e hanno calato il velo, o la maschera se preferite, sentendosi giustificate e lasciandosi volentieri andare in un lungo ed estenuante sfogo che non risolve alcunqué. Al contrario, rafforzano e contagiano (ricordo ancora la “percezione della massa“) un pensiero basato su convinzioni, verità e bufale.
Una tirata d’orecchie la faccio ai “troll“, a quelli che si divertono a scatenare rabbia e indignazione su temi delicati come quello dell’immigrazione. La loro non la reputo affatto “Satira“, non la ritengo educativa, ma soltanto dannosa:
I veri frutti della propaganda, delle bufale e della disinformazione li stiamo raccogliendo adesso, ma soltanto in parte. Non è finita e c’è molto lavoro da fare, cercando di arginare questo fenomeno attraverso l’educazione e la corretta informazione. Chi sostiene fermamente che il debunking non serve ha già gettato la spugna.
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