Veniamo al tema dell’informazione e dell’approfondimento, veniamo a Rosario Iacovino. Vi chiederete chi sia, ma lo introduco attraverso questo suo commento al mio articolo sulla bufala di Matteo Salvini che toglie scorta a Saviano in cui scrive:
madonna che spavento…voi trattati i cittadini come degli handicappati incapaci di rendercsi conto del vero o del falso vergognatevi….le bufale ce l’avete in testa ormai…è difficile pure che ve le scrollate dai vostri piccoli cervelli da oche che starnazzano indisturbate…quello che non non avete interpretato…e non do la colpa a voi perchè forse limitati…è che il titolo è metaforico…fatevene una ragione…studiate e aggiornatevi un po di più…il cittadino è più intelligente di Voi il vostro inutile lavoro di scovare le bufale le fake news… come le chiamate Voi…non esisterebbe se ci fosse un po di informazione, intelligenza e approfondimenti in più…
Chi è Rosario Iacovino? Pubblicamente sappiamo che è titolare del sito Lonesto.it, citato in passato da Wired riportando un report di Democratica nel 2017, come riportato anche nel suo profilo Facebook (dove risulta amico di Ilaria Loquenzi, già staff comunicazione alla Camera, di Fraccaro, Di Maio, Di Battista, Giarrusso e tanti altri legati al mondo M5S):
Perché ha commentato nel mio articolo? Perché tra gli esempi di articoli che riportano la bufala c’era quello del suo sito.
Il personaggio, tralasciando gli insulti personali che non servono all’articolo che state leggendo, sostiene che:
- tratterei i cittadini come handicappati incapaci di rendersi conto del vero o del falso;
- che il titolo del suo sito sarebbe “metaforico“;
- che il mio sarebbe un inutile “lavoro” e che non esisterebbe se ci fosse un po’ di informazione, intelligenza e approfondimento in più.
In questo articolo risponderò a questi punti, partendo in primo luogo sulla questione legata al titolo “metaforico“.
L’articolo modificato… male e solo nel titolo “metaforico”
Vi riporto lo screenshot del 16 giugno 2018 dell’articolo su Lonesto.it con il titolo “Salvini toglie finalmente la scorta a Saviano “Fatti una vita a spese tue” Siete d accordo?“:
Ora, se andiamo a visitare l’attuale status dell’articolo, troviamo il titolo modificato in “Salvini v/s Saviano, scontro mediatico: “Fatti una vita a spese tue” Siete d accordo?“:
Il mio articolo venne pubblicato il 16 giugno 2018 alle ore 14:01 (fa fede la pubblicazione automatica su Twitter), mentre l’articolo su Lonesto.it venne pubblicato il 16 giugno 2018 alle ore 9:34 (orario del server) e verso le 17:57 ha subito un’ultima modifica, qualche ora dopo il mio pezzo. I meta presenti nel codice del sito parlano chiaro:
<meta property=”article:published_time” content=”2018-06-16T09:34:13+00:00″ />
<meta property=”article:modified_time” content=”2018-06-16T17:57:41+00:00″ />
Il sito ha una pagina Facebook di riferimento e si chiama “Italiani senza parole“, dove il 16 giugno 2018 alle ore 11:36 è stato condiviso l’articolo che ancora oggi contiene il titolo originale:
Lo stesso post della pagina “Italiani senza parole” venne condiviso un minuto dopo dallo stesso Iacovino sul gruppo chiuso “Oltre“:
Anche Twitter non è esente da questa condivisione (1–2):
Quindi, abbiamo un titolo modificato, una correzione che non scagiona il contenuto dove leggiamo ancora oggi:
Cosi l’ultima mossa a sorpresa di Matteo Salvini che dopo tanto tempo decide di passare ai fatti togliendogli finalmente la scorta. “Si faccia una vita a spese sue”. Ecco il post su Facebook
Detto questo, la scusa del “titolo metaforico” non regge affatto. Sia il titolo iniziale che il testo contenuto nell’articolo riportano che Matteo Salvini sarebbe passato ai fatti togliendo la scorta a Saviano. Quel “finalmente“, dettato da un opinione personale di chi ha lo ha pubblicato, esalta il gesto ritenuto veritiero dallo stesso articolo.
Come tratto gli utenti, il presunto inutile lavoro, l’informazione e l’approfondimento
Non ho mai definito gli utenti e i lettori come “handicappati“. Ho sempre ritenuto che chiunque può cascare in una bufala e nella disinformazione, nessuno escluso. C’è chi crede a qualcosa perché lo desidera, ci spera, perché si fa trascinare dalle emozioni e via dicendo, ma gli insulti di questo tipo non fanno parte della mia educazione.
Se non fosse per certi articoli eviteremo di trovarci persone che gioiscono sul nulla di fatto, oltre ad alimentare determinate speranze e credenze:
Vorrei sapere chi risponde e come definirebbe il modo in cui risponde agli utenti che criticano l’articolo condiviso in pagina:
Andrea: “Ma perchè postate queste boiate nemmeno vere tra l’altro”
Italiani senza parole: “dilla tutta avanti…stai pure tu con la scorta? 🙂“
Detto questo, c’è bisogno di approfondimento al fine di informare? Certo! Lo screenshot pubblicato nell’articolo de Lonesto.it riporta come data “6 ore fa“, il che farebbe intendere che sia recente, ma è estremamente vecchio e risale all’agosto 2017. Bastava vedere anche le foto profilo della pagina, quella più recente risale al 21 febbraio 2018:
Come mai in nessuna parte dell’articolo de Lonesto.it viene linkato il post originale? È una bella domanda.
Detto questo, il mio “lavoro” è inutile? No, per niente, ma riconosco che può dar fastidio anche a persone come Iacovino (lo ha dimostrato).
Il mio “lavoro” non esisterebbe se ci fosse un po’ di informazione? Sono anni che ritengo che la figura dei debunkers è uscita allo scoperto proprio per una mancanza di corretta informazione e Giornalismo con la “G” maiuscola. Peccato che poi, come se non bastassero gli errori delle testate, ci troviamo di fronte a siti e reti di siti contenenti o creatori di bufale e disinformazione.
Il mio “lavoro” non esisterebbe se ci fosse un po’ di intelligenza? Come dicevo, chiunque può cadere in una bufala. Ritengo sicuramente un gesto di intelligenza e di onestà intellettuale ammettere di esserci cascati e di aver commesso un errore, per esempio quello di aver pubblicato un articolo come quello da me criticato.
Il mio “lavoro” non esisterebbe se ci fosse un po’ di approfondimento in più? Si, ma lo vedo mancante anche nell’articolo da me contestato.
Conclusioni
In tutta onestà, bastava ammettere l’errore nell’aver riportato un titolo sbagliato e un articolo contenente un’informazione scorretta piuttosto che pubblicare quel commento sul mio blog. Peccato, ma lo ringrazio comunque perché mi ha permesso di spiegare tutto questo.
AGGIORNAMENTO 9 luglio 2018
Le risposte:
Rosario: “si vede che david non ha proprio nulla da fare..ehhh?”
Rosario: “Lui si canta e lui si suona….che intelligenza spaventosa che ha david…quando si vede messo alle strette..si prende la briga di spulciare fino a raschaire la pelle…sei un mostro davis…complimenti…!! Mi dici pure come si fa a far comparire l’emoticon degli applausi..che non la trovo?“
Inoltre:
Rosario: “si è sentito di fottere david puente…è passato all’attacco senza mezzi termini……che spavento..sei di una spiritosaggine imbarazzante…David rinuncia al tuo lavoro di scovare bufale..la gente è più informata di te…quel titolo (anche se corretto) te lo sei inventato di sana pianta..questa è diffamazione..trovamelo sul mio blog…se sei in grado almeno!!!!Il titolo è questo: (Salvini v/s Saviano, scontro mediatico: “Fatti una vita a spese tue”)…se non parli italiano non è colpa mia!! Quello che mi affascina di david è la sua dimistichezza nel sintetizzare le sue baggianate, ehh poi per un commento cosa fa ci va a stilare un articolo…che comunicazione che è la tua!“
Insomma, prima sostiene che quel titolo era “metafororico” (confermando la sua esistenza fornendo una motivazione con tanto di “fatevene una ragione“) e poi sostiene che nonostante sia corretto me lo sarei inventato di sana pianta.
Nel frattempo ho chiesto agli utenti via Twitter (1–2–3–4–5) e Facebook di fare lo screenshot della Cache di Google dove è riportato il titolo. Li ringrazio per la collaborazione:
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