[AGGIORNAMENTO: non era un bambino, ma una bambina di due anni. Le info a fine articolo]
L’uso delle foto è importante, ma soprattutto bisogna usarle correttamente soprattutto se riguardano vittime innocenti.
Dal 24 luglio 2018 sta circolando una foto associata erroneamente agli incendi in Grecia:
#Europa ……. solidale con la #greciabrucia,
ma chi invia aiuti #Russia e #Italia.
La vergogna possa entrare nelle vostre coscienze e vi consumi !!!
Maggior successo nelle condivisioni lo ottiene Nicola con un post Facebook di qualche ora prima rispetto al tweet sopra riportato. Nello screenshot sottostante la foto è stata “oscurata” da Facebook siccome contiene immagini sensibili:
L’incendio si propaga, distrugge tutto, uccide tutti.
Atene non ha mezzi per spegnerlo.
E perché?
Perché l’Ue le ha imposto il pareggio di bilancio, come a noi.
A garanzia dei suoi crediti, delle sue banche, dei suoi abusi.
L’Ue che simula lacrime per muscolosi migranti, mentre porta alla denutrizione mezzo milione di bimbi greci.
L’Ue che per questi bimbi vieta cure e soccorsi.
Finché oggi, nell’incendio di Atene, li fa morire bruciati vivi.
Dove sono le lacrime di Saviano?
Dove sono le lacrime della Boldrini ?
Dove sono le lacrime dei radical chic ?
Oltre 33 mila condivisioni per un album di foto riportate tutte insieme. In entrambi i casi, tweet e post Facebook, l’intento è politico.
Veniamo alla foto del pompiere con il bambino in braccio. Pubblicata sul St. Louis Post-Dispatch, venne scattata dal fotografo indipendente Ron Olshwanger, vincitore poi del premio Pulitzer nella categoria “Spot News Photography” nel 1989:
For a picture published in the St. Louis Post-Dispatch of a firefighter giving mouth-to-mouth resuscitation to a child pulled from a burning building.
Non ha nulla a che fare con gli incendi in Grecia, inoltre con quel tipo di condivisione si sta sfruttando palesemente quel bambino per scopi puramente politici.
Aggiornamento
Nonostante le smentite, c’è chi ancora usa la foto in maniera impropria:
Questa non vi fa male vederla vero? Parlo con voi di #manirosse e #maglietterosse Maledette bestie. Stanno morendo bruciati vivi. E voi vi divertite a importare merce sgradita oltretutto A noi di #Josefa e company non ce ne frega un cazzo #GreciaInFiamme #SalviamoLaGrecia
Aggiornamento 2
Da un articolo del St. Louis possiamo conoscere i nomi del pompiere e della bambina (esatto, non era un bambino), articolo che purtroppo non porta buone notizie:
Freelance photographer Ron Olshwanger’s prize-winning-image of St. Louis firefighter Adam Long giving mouth-to-mouth resuscitation to the limp form of 2-year-old Patricia Pettus as he rushed her from a burning apartment on Dec. 30, 1988. Despite Long’s efforts, the girl later died at St. Louis Children’s Hospital. The photo, which ran in the Post-Dispatch the day after the fire, won the Pulitzer Prize for spot news photography in 1989.
Nonostante gli sforzi del pompiere Adam Long, la piccola Patricia Pettus è deceduta all’ospedale pediatrico di St. Louis sei giorni dopo l’incendio.
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