La bufala dei vestiti buttati dai migranti della nave Aquarius e il giornalismo

Dal 23 gennaio 2018 il mio blog non ha più banner pubblicitari e viene sostenuto dalle vostre donazioni che potete inviare qui: https://www.paypal.me/DavidPuenteit

Il 23 e il 24 luglio due pagine Facebook seguite da oltre 800 mila utenti pubblicano la seguente immagine:

I due post

Parliamo delle pagine Facebook “Roby” (seguita da oltre 1 milione di utenti) e “Buona E Sincera,ma Quando Serve Bastarda” (oltre 800 mila utenti), due pagine che pubblicano numerosi contenuti religiosi, “buongiornisti“, “giffosi” e quanto di più possa provocare “problemi glicemici virtuali” alternati da qualche contenuto occasionale anti immigrazione o politicamente schierato.

Ciò di cui dobbiamo discutere è il contenuto dell’immagine condivisa, dove notiamo dei bidoni dell’immondizia che non riescono a contenete un quantitativo di vestiti e materiale della croce rossa:

Aquarius, i migranti buttano via i doni della croce rossa e vanno al ristorante con banconote da 100 euro

Andiamo per ordine.

I vestiti non erano stati buttati dai migranti

La bufala ha un origine straniera, per la precisione in Spagna. I primi ad occuparsene sono stati i colleghi di “Maldito Bulo“:

No, esta ropa no la han tirado los inmigrantes del Aquarius.
Cruz Roja nos confirma que es la ropa inicialmente entregada en el puerto que se retira después de un tratamiento sanitario por Cruz Roja.
Esta ropa retirada es destruida posteriormente.

In sintesi, i vestiti non erano stati gettati dai migranti della Aquarius, bensì dalla Croce Rossa. Vennero forniti ai migranti durante lo sbarco e poi, per fini igienici, sono stati ritirati e distrutti.

Il pessimo giornalismo

A contribuire la diffusione della presunta “notizia” fu la giornalista spagnola Cristina Seguí in un tweet del 24 giugno 2018 alle 23:01:

Al parecer la ropa seleccionada para los refugees de @sanchezcastejon no era del agrado de los nuevos huéspedes.

Secondo la giornalista “a quanto pare” i vestiti forniti per i migranti dell’Aquarius non avevano gradito i vestiti a loro forniti. Quindi, basandosi soltanto su quelle due foto dei cassonetti aveva inculcato una certezza facendola passare per dubbio, ma un giornalista degno di nota si sarebbe informato prima di pubblicare un simile tweet.

In seguito alla sbufalata del team di “Maldito Bulo” anche la Croce Rossa aveva criticato l’operato della giornalista, la quale in sua difesa aveva chiesto la pubblicazione del protocollo relativo al trattamento di questo genere di abiti:

¿Nosotras? Repito por 3a vez: Publiquen su protocolo y cadena para tratar la ropa infectada.

Non solo, la giornalista accusò la Croce Rossa spagnola di aver gettato i vestiti nei cassonetti presenti in una strada pubblica (senza citare un indirizzo) sostenendo di aver messo in pericolo la popolazione:

Me reitero. Si @CruzRojaEsp tira la “ropa infectada por enfermedades en un contenedor”, y cito textualmente su explicación, poniendo en peligro a la población y contraviniendo cualquier protocolo de seguridad, hay que denunciar a Cruz Roja.

La Croce Rossa spagnola, poco dopo, pubblica lo screenshot dove vengono riportate le linee guida che avevano seguito:

Buenos días, Compartimos contigo el protocolo que hemos seguido. Un saludo y muchas gracias.

Ecco le risposte fornite nello screenshot della Croce Rossa:

Nel caso dei migranti sbarcati dalla nave Aquarius è stato attuato un protocollo definito dalle Autorità sanitarie, le quali obbligano il ritiro degli indumenti secchi che hanno avuto in dotazione in seguito allo sbarco, in via preventiva per eventuali trattamenti contro Scabbia e altre malattie comuni. È stata proprio la Croce Rossa e non i migranti ad aver ritirato le suddette vesti e attuando secondo quanto richiesto dal suddetto protocollo.

In nessun caso i contenitori si trovavano in una via pubblica, ma all’interno dello stabilimento Albergue de Cheste.

In cosa consiste il protocollo?

Il trattamento di permetrina contro la scabbia viene eseguita in questo ordine: sbarazzarsi di tutti i vestiti, docciarsi, asciugarsi, applicare permetrina e vestirsi con nuovi abiti. Come primo passo, i vestiti vengono messi all’interno di borse e chiusi per un successivo ritiro da parte di una impresa specializzata, il tutto effettuato lo stesso giorno.

In conclusione, i vestiti sono stati gettati e ritirati da una impresa di pulizia specializzata nello stesso giorno.

Perché i vestiti appaiono al di fuori delle borse?

Non abbiamo risposta per questa domanda. Probabilmente qualcuno ha aperto le borse per mostrarne il contenuto e scattare le fotografie al fine di diffonderle. In ogni caso, insistiamo nel dire che i vestiti sono stati dismessi, custoditi e raccolti durante lo stesso giorno, e non è entrato in contatto con nessuno.

La giornalista, dunque, ha basato le sue affermazioni su due foto senza verificare alcunché e messa di fronte all’evidenza ha cercato di puntare il dito su altre questioni alle quali la Croce Rossa ha risposto. Una polemica che si poteva evitare, una bufala che si poteva evitare con del sano giornalismo.

Aggiornamento: la diffusione in lingua italiana

I colleghi di Butac si erano già occupati della bufala in un articolo del 26 giugno 2018, spiegando però la sua diffusione in lingua italiana:

La notizia rimbalza dalla Spagna alla Svizzera italiana, e di rimando in Italia. I migranti dell’Aquarius avrebbero gettato con disprezzo gli abiti che erano stati donati loro dalla Croce Rossa. Riporta il Mattino svizzero

Il titolo dell’articolo (“Aquarius, i migranti buttano via i doni della croce rossa e vanno al ristorante con banconote da 100 euro“), ad oggi 27 luglio 2018, è rimasto invariato dal 26 giugno 2018 garantendo agli utenti di ricevere un’informazione sbagliata:

Questo slideshow richiede JavaScript.

Il Mattinonline di fatto non aveva rispettato l’informazione corretta già diffusa il giorno prima dalle testate spagnole, rimbalzando nel titolo la bufala.

Mentre il titolo rimane invariato, in fondo al pezzo (ripeto: in fondo al pezzo) viene inerita una nota:

28.6.2018, 07:55: Un aggiornamento su questo articolo è disponibile qui.

Nel link fornito si viene rimandati ad un articolo del 28 giugno 2018 dal titolo “Aquarius, “vestiti dei migranti buttati per evitare epidemie”“, anziché “Aquarius, i vestiti dei migranti li aveva buttati la croce rossa” oppure “Aquarius, i vestiti non li avevano buttati i migranti“. Nel pezzo, mettendo comunque in dubbio la versione della Croce Rossa, sostiene a spada tratta il sito spagnolo CasoAislado da dove avevano appreso la bufala dei cassonetti in merito al secondo episodio raccontato nel loro articolo:

Se quindi permangono dubbi su questa vicenda nonostante le dichiarazioni della croce rossa, il secondo episodio riportato da CasoAislado, riguardante dei migranti minorenni che si sarebbero recati in un ristorante di Alicante a bere alcoli pagando con banconote da 100 euro, viene sostanzialmente confermata. Interrogata da El Pais la responsabile della struttura in cui alloggiano i migranti minorenni conferma la “fuga” di 28 migranti la prima sera in cui sono giunti in Spagna, e che sarebbero stati rintracciati solo all’alba. Se abbiano davvero bevuto alcolici e pagato con banconote da 100 euro – CasoAislado riferisce di una cameriera di un ristorante a cui i giovani migranti avrebbero pagato dei “shot” di whisky, versione corroborata da un altro testimone – non è stato possibile verificarlo ma risulta difficile credere che CasoAislado abbia inventato l’episodio di sana pianta riuscendo però ad indovinare la sera in cui i migranti si erano allontani dalla struttura in cui alloggiavano.

Si erano fidati dell’articolo sui vestiti buttati dai migranti, poi ritengono difficile credere che CasoAislado si sia inventato anche il secondo episodio nonostante non sia possibile verificarlo. Nel frattempo l’articolo dal titolo scorretto circola ancora per la “gioia” degli italiani che ci vogliono credere o far credere.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
REGOLAMENTO DELLA DISCUSSIONE
Non sono consentiti:
- messaggi off-topic (tradotto: non inerenti al tema trattato)
- messaggi anonimi (registratevi almeno a Disqus)
- messaggi pubblicitari o riportanti link truffaldini (verranno sempre moderati i commenti contenenti link esterni)
- messaggi offensivi o contenenti turpiloquio
- messaggi razzisti o sessisti
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
Se vuoi discutere in maniera costruttiva ed educata sei il benvenuto, mentre maleducati, fanatici ed esaltati sono cortesemente invitati a commentare altrove.
Comunque il proprietario di questo blog potrà in qualsiasi momento, a suo insindacabile giudizio, cancellare i messaggi che violeranno queste semplici regole. I maleducati (soprattutto se anonimi) verranno bloccati. In ogni caso il proprietario del blog non potrà essere ritenuto responsabile per eventuali messaggi lesivi di diritti di terzi.

Regolamento in vigore dal 5 settembre 2016 - Aggiornato 26 agosto 2017.