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Il 27 settembre 2018 la pagina Facebook “Avvistamenti di Creature Mitologiche” pubblica il seguente post:
Genova
I centri sociali organizzano corteo contro il razzismo e la polizia fascista, invitando i profughi.
I profughi vedendo il locale dei centri sociali attrezzato decidono di rimane lì.
I compagni spiegano ai profughi che non possono stare li perché non saprebbero come mantenerli e li invitano ad andarsene.
I profughi decidono di occupare lo stabile dei compagni.
I compagni sono costretti a chiamare la polizia fascista per riappropriarsi del centro sociale.
I profughi mentre vengono portati via ammanettati dalla polizia fascista inveiscono minacce di morte e accusando di razzismo i ragazzi dei centri sociali.
4 nigeriani sono stati denunciati dai ragazzi dei centri sociali per aggressione e una ventina di antifascisti denunciati dai profughi con l’accusa di razzismo.
(dalla pagina di G. Briganti)
Nell’immagine potete osservare l’unica modifica del post, dove è stato “oscurato” il nome della fonte, una pagina che si chiamerebbe “Gino Briganti“. Pagina o profilo Facebook, c’è differenza, molto probabilmente quest’ultimo perché di pagine non se ne trovano.
Si parla di Genova, di 4 nigeriani denunciati e dell’intervento della Polizia. Non abbiamo una data, non abbiamo una fonte diretta perché non basta il nome “Gino Briganti“, almeno un link sarebbe stato utile anche per dare maggiore fondamento alla storia diffusa.
Quella che per qualcuno sembra una “barzelletta” viene poi condivisa modificando il luogo del presunto accaduto, passando da Genova a Roma. Ecco gli lo screenshot condiviso dalla pagina Facebook “PrimaNoi” alle 13:54:
L’immagine condivisa riguarda un post pubblicato il 26 settembre alle ore 7:56 dalla pagina “La Terra degli Avi Trieste – Informazione diretta Avanguardista” che non riporta il nome “Gino Briganti“:
Non è una barzelletta: ma fa molto ridere?
“Roma, centri sociali organizzano corteo contro il razzismo e la polizia fascista invitando i profughi.
A fine manifestazione festa nel centro sociale dove però a notte fonda i finti profughi vedendo il locale attrezzato decidono di rimane lì.
I compagni spiegano ai profughi che non possono stare li perché non saprebbero come mantenerli e li invitano ad andarsene.
A questo punto i profughi decidono di occupare lo stabile dei compagni.
I compagni sono costretti a chiamare la polizia “fascista” per riappropriarsi del centro sociale.
I profughi mentre vengono portati via ammanettati dalla polizia fascista inveiscono minacce di morte e accusando di razzismo i ragazzi dei centri sociali.
Dai giornali si scoprirà poi che 4 nigeriani sono stati denunciati dai ragazzi dei centri sociali per aggressione e una ventina di antifascisti denunciati con la pesante accusa di razzismo.”
I due testi risultano diversi in alcuni punti. Nel post più vecchio di pochi giorni ci sono riferimenti generici a “giornali“. Non ho trovato riscontri da organi di stampa, nazionali o locali a Roma o Genova, tutto al momento circola via Facebook e con leggere (o meno) modifiche che potrebbero ripetersi nel tempo per “rinnovare” la diffusione. Siamo al 28 settembre, fino ad oggi nessuno pare abbia diffuso un link o la foto di una testata locale che ne parlasse.
C’è un post precedente datato 25 settembre 2018 pubblicato dalla pagina Facebook di Marco Galateo:
Non è una barzelletta, o almeno non si sa. ATTENZIONE potrebbe essere una notizia “un po’ romanzata” ma fa morire dal ridere.
Centri sociali organizzano corteo contro il razzismo e la polizia fascista invitando i profughi.
A fine manifestazione festa nel centro sociale dove però a notte fonda i finti profughi vedendo il locale attrezzato decidono di rimane lì.
I compagni spiegano ai profughi che non possono stare li perché non saprebbero come mantenerli e li invitano ad andarsene.
A questo punto i profughi decidono di occupare lo stabile dei compagni.
I compagni sono costretti a chiamare la polizia fascista per riappropriarsi del centro sociale.
I profughi mentre vengono portati via ammanettati dalla polizia fascista inveiscono minacce di morte e accusando di razzismo i ragazzi dei centri sociali.
Dai giornali si scoprirà poi che 4 nigeriani sono stati denunciati dai ragazzi dei centri sociali per aggressione e una ventina di antifascisti denunciati con la pesante accusa di razzismo.
L’articolo del “Secolo d’Italia” non riporta alcun riferimento alla storia condivisa da Marco a firma “Francesca Romana“, probabilmente voleva far vedere che ci sarebbero stati dei precedenti (da verificare):
Fra i pusher nordafricani e i centri sociali di San Lorenzo è guerra totale. Schiaffi, pugni, bastoni, pietre che volano. Perfino coltelli. Botte da orbi fra i due schieramenti che un tempo manifestavano a braccetto, gli uni a supporto degli altri e viceversa. Che cosa succede? Succede che a San Lorenzo, quartiere est della capitale, storica roccaforte dell’Autonomia Operaia divenuta, con il passare del tempo, uno dei luoghi radical chic e frikkettoni della movida capitolina, l’amore fra le due realtà è giunto al capolinea. La colpa? C’è chi dice che c’entrino questioni di droga. Chi, invece, sostiene che all’origine dei contrasti vi siano alcune rapine: fino a quando a finire nelle grinfie dei rapinatori nordafricani erano ignari turisti, magari stranieri attirati dal fascino della movida romana, nessun problema. Ma da quando gli obiettivi dei rapinatori immigrati sono diventati alcuni abitanti del quartiere, meglio, i frequentatori dei centri sociali, allora è finita in rissa.
Dunque abbiamo una fonte primaria che non è la Francesca Romana, ma qualcun altro. Inoltre ha condiviso il post senza verificarlo, ma cerca di farlo dopo la pubblicazione e senza rispondere per quasi tre giorni agli utenti. La stessa Francesca aveva provato a chiedere la fonte tramite un commento taggando un tale Max, senza ottenere un risultato:
Claudio: “Senza una fonte la notizia non vale una mazza e chi fa controinformazione anti- antifa non puo` farsene nulla. Tutto qui.”
Max: “si si fatti successi in emilia e in romagna ma non riesco a condividere ………...“
Insomma, ancora nessuna fonte portata nel post che, nel frattempo, è circolato con alterazioni e luoghi diversi.
Attenderemo ancora.
Conclusioni
Post senza date, senza fonti e che cambiano località nella loro diffusione. Questo modo di comunicare è estremamente dannoso. Da una parte diffonde una notizia infondata (un post Facebook da una pagina anonima senza fonti a sua volta – i giornali non riportati o citati) esaltando una parte e denigrando l’altra, rafforzando ancora di più lo scontro. Crea confusione per chi sostiene la parte in causa, o la parte che accusa di fronte alla mancanza di prove (non per tutti), così come crea confusione per chiunque voglia e pretenda un’informazione corretta.
Come diceva Claudio nei commenti al post di Francesca Romana:
“Senza una fonte la notizia non vale una mazza e chi fa controinformazione anti- antifa non puo` farsene nulla. Tutto qui.“
Ricapitolando, quando vi ritrovate di fronte a “notizie” in cui mancano data e fonti (così come un luogo, ma in questo caso cambia) prendete tutto con le pinze ed evitate di condividere. Pretendete sempre la fonte.
Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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