In seguito al mio articolo su Open un utente aveva deciso di rispondere a modo suo tramite la piattaforma Medium con un lunghissimo pezzo dove dice di aver “trovato cose” usando Google. Sono contento che abbia capito come usare Google, l’avesse fatto prima avrebbe evitato di fare una domanda posta malissimo (l’ho spiegato nel mio pezzo) rovinando qualsiasi intento positivo (se mai c’era stato) per trattare un argomento in maniera sensata*.
Non starò a rispondere a tutto il contenuto riportato nella sua “risposta“, tra followers e cocaina, altrimenti vi annoierei troppo e alimenterei ulteriormente una polemica che lui stesso vuole fin dall’inizio (chi lo conosce sa di cosa sto parlando). Pretendendo di usare un “metodo Open” (l’articolo è a firma mia) non ha fatto una verifica dei fatti (cosa che doveva fare prima della domanda mal posta su Twitter), ma una ricerca del gossip basato su due miei tweet del 2009 e del 2012 dove facevo riferimento e rispondevo in maniera molto critica a Enrico Mentana (p.s. l’utente sostiene nel suo pezzo che avrei insultato il mio editore, ma è la sua ennesima provocazione). Non mi vergogno di quei tweet, sono e rimangono (insieme alle chat personali) la prova delle volte che ho criticato il mio attuale editore che mi ha scelto non per essere un lecchino, ma per essere una persona che fa un determinato lavoro e che dice le cose in faccia in maniera corretta come quella volta che aveva condiviso un articolo di The Vision sull’hashtag #senzadime.
Non cito l’esempio di The Vision per puro caso, perché l’utente in questione è l’Head of content (non il direttore responsabile) di quella testata online che avevo evitato di citare nel mio pezzo per il rispetto che provo nei confronti di chi ci scrive e che non ha nulla a che fare con questa sua voluta polemica. Fosse stato un utente qualsiasi avrei risposto in altro modo, ma da chi dovrebbe e forse pretende fare in qualche modo un bel giornalismo non mi sarei aspettato nemmeno una domanda così mal posta senza aver fatto prima un controllo.
Capisco le critiche dai giornali e giornalisti, così come capisco quelle che possono arrivare anche da tutti coloro che volevano entrare a Open desiderosi di screditare chi c’è riuscito, anche per soddisfazione o contentino personale. Capita, fa parte dei lati oscuri dell’essere umano e non c’è altro da aggiungere.
Lui sostiene che sia una “guerra“, ma visto come ha scritto l’articolo (con evidenti trappoline mentali) e per la sua ricerca di ulteriore polemica concludo dicendo “don’t feed the troll” (immagino che risponderà con un altro pezzo, tweet, lamentela, piagnucolio su questa ultima frase e oltre, ma è l’essenza della ricerca della polemica e dell’attenzione che gli riconosco e che è stata fin qui troppo data – amen).
Mandi mandi.
*Nel suo lunghissimo pezzo dice che bisogna parlare “con dei cazzo di esseri umani”, poteva farlo scrivendomi un messaggio privato su Twitter come abbiamo fatto in passato in maniera del tutto cordiale. La scelta del tweet con la domanda posta male è stata sua.
– Nella foto dell’articolo il quadro di Magritte “La Trahison des images“.